(DIRE) GOVERNO, RE MIND: DRAGHI UNISCA COMPETENZE INFRASTRUTTURE E FILIERA IMMOBILIARE

CRISAFI: ORA FRAMMENTATE TRA PIU’ MINISTERI, SERVE COORDINAMENTO UNICO

(DIRE) Roma, 5 feb. – I rappresentanti di Re Mind Filiera Immobiliare sono stati auditi ieri dalle commissioni riunite Bilancio e Ambiente della Camera dei Deputati per apportare il proprio contributo di esperienze al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In rappresentanza di Re Mind Filiera Immobiliare e’ intervenuto il presidente Paolo Crisafi, accompagnato dal vicepresidente Francesco Burrelli, dai consiglieri delegati Carla Cappiello, Alfredo Ingletti e dai consiglieri del Comitato dell’Abitare Marco Mari e Fabrizio Pistolesi.
Crisafi ha espresso “un giudizio sommario positivo sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza precisando che puo’ essere migliorato per renderlo piu’ completo e performante”. Ha inoltre precisato che “per avere maggiori risultati gli interventi da porre in essere e’ importante che siano effettuati con un approccio sistemico all’intero immobile e non a parte di essi.
Sarebbe quantomai opportuno estendere il superbonus ai settori che attualmente non possono usufruire dell’agevolazione (es.
immobili strumentali, merce e patrimonio e interventi di adeguamento di impianti prendendo con particolare riguardo soluzioni per l’emergenza abitativa) e come lo stesso super bonus non dialoghi compiutamente con le altre agevolazioni gia’ esistenti”.
Il presidente di Re Mind ha poi segnalato come “l’opportunita” del momento sia quella di poter attivare politiche industriali Immobiliari per uno sviluppo che metta al centro la Persona in equilibrio con il Creato, aprendo a questo approccio sistemico”.
Burrelli, intervenuto in rappresentanza di Re Mind e quale presidente ANACI (Amministratori Condomini Immobiliari), ha sostenuto che “il Piano Nazionale e’ rilevante per la digitalizzazione, l’impatto sulla sostenibilita’ dell’ambiente, gli impianti e l’involucro, le misure antisismiche, l’efficientamento energetico e dell’acqua. Andrebbe visto come il Piano possa intervenire nel quadro della burocratizzazione italiana. Va evidenziata l’importanza della digitalizzazione o di uno sportello dedicato, in quanto i tempi di realizzazione degli interventi sono mediamente molto alti (4-5 mesi), con il rischio di perdere il superbonus se non si arriva al 60 per cento fatto all’interno della gestione entro il 2021. L’estensione del bonus anche per gli anni seguenti fino al 2025 potrebbe configurare un vero e proprio piano Marshall in grado di migliorare tutta la filiera immobiliare. In Re Mind si sta lavorando per fornire risposte adeguate”.
Cappiello, consigliere delegato Re Mind e presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Roma, ha fatto presente che “un’efficace politica di semplificazione amministrativa e’ necessario che passi necessariamente dalla digitalizzazione della PA. Il Piano Nazionale prevede una chiara enunciazione degli obiettivi ma non una altrettanto chiara indicazione di come raggiungerli in quanto non si comprende la ripartizione dei ruoli tra Stato e Amministrazioni periferiche, quali saranno gli strumenti attuativi, quali le innovazioni. Si dovrebbe intervenire su tre profili: favorire l’innovazione e la trasformazione digitale nel settore pubblico, dotando la PA di infrastrutture moderne e interoperabili (accesso documentale, cloud, rigenerazione dei processi); riorganizzare il lavoro delle PA sia in termini di flussi e processi, che di risultati;
ricostituire i corpi tecnici delle PA (piu’ professionalita’ e un management che sia in grado di efficientare i processi); in ultimo, la codificazione delle normative di settore, tenuto conto che le materie – specie nell’edilizia – sono caratterizzate da una normativa caotica”.
Ingletti ha aggiunto che “sugli interventi di riqualificazione del patrimonio esistente, la misura del superbonus 110 e’ importante in quanto diffusa sul territorio e operante su tutte le scale. Il superbonus andrebbe esteso anche al turismo (alberghi, strutture ricettive e quelle destinate all’accoglienza), perche’ in questo periodo possono sopportare meglio l’esecuzione dei lavori e perche’ possono sfruttare tale flessione per ammodernare e per essere pronte per la ripresa.
Sarebbe utile la proroga di tali misure almeno per altri 2 anni, per rendere piu’ efficace la possibilita’ di programmare il cambiamento, vista la lunghezza delle esecuzioni”.
L’Intervento di Marco Mari, consigliere Comitato Abitare Re Mind e presidente Gbc Italia, e’ stato focalizzato su “la crisi sta soffocando la domanda e ne risente conseguentemente l’offerta, ma esiste una seconda sofferenza importante che va intercettata, ossia la disarticolazione delle catene del valore.
Quando si parla di resilienza, di sostenibilita’, di salubrita’, il valore storico-culturale degli immobili e’ elevatissimo ed e’ un tratto tipicamente italiano, dove puo’ esprimere un’eccellenza, modelli di leadership nell’Heritage”.
L’architetto Fabrizio Pistolesi – consigliere del Comitato Autori dell’Abitare Re Mind e consigliere segretario del Consiglio Nazionale Architetti – ha posto l’attenzione sul fatto che “il superbonus 110 rappresenta una geniale intuizione e che potrebbe migliorare le condizione del nostro patrimonio edilizio risalente per quasi l’80% a epoche dove non vigevano normative tecniche specifiche (sismico, contenimento energetico, superamento delle barriere architettoniche), ma rischia di rimanere sulla carta per un eccesso di burocrazia e per una mancanza di organizzazione della PA. Vi e’ un’urgenza immediata di risolvere la carenza di digitalizzazione all’interno della PA
che non consente un opportuno accesso agli atti per visionare le pratiche edilizie e spera, in fine, nella proroga e nella messa a regime del superbonus”.
A concludere e’ stato, nuovamente, Crisafi: “Re Mind Filiera Immobiliare mette a disposizione contributi di idee per andare a meglio dettagliare i temi gia’ presenti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza inserendo in tal modo elementi che possano riattivare l’Economia secondo le buone pratiche nazionali e internazionali e con performance misurabili. Inoltre, tali idee potranno costituire programma alternativo a quelli gia’ esistenti qualora alcuni temi fossero ritenuti non finanziabili”. Stante l’attuale crisi politica, ha chiosato, “e’ importante sottoporre all’attenzione l’istituzione all’interno del futuro nuovo Governo di un dicastero o almeno un sottosegretariato che funga da coordinamento per la gestione ed il controllo dei fondi che saranno attribuiti alle Infrastrutture e alla Filiera Immobiliare, competenze attualmente frammentate in vari ministeri.
Re Mind e’ a disposizione del Parlamento e del futuro Governo per continuare a dare contributi di esperienza e competenze sulle politiche del Paese”.

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