Clima, Energia, Superbonus e Direttiva Case Green all’interno di un Piano di Sviluppo Sostenibile – RaiNews

Si sono chiusi il 22 marzo i lavori di approfondimento sui temi dell'”immobiliare allargato”. L’esigenza è quella di inserire le suddette tematiche entro un piano sostenibile e di messa in sicurezza della Nazione, partendo dalle fasce più bisognose

 

 

Si sono chiusi il 22 marzo 2023 i lavori di approfondimento iniziati il 20 Marzo 2023 sui temi dell’“Immobiliare allargato: Sviluppo Sostenibile, Messa in Sicurezza, Direttiva Epbd e Pnrr” da parte dei partecipanti alla Task Force Remind per alimentare il dibattito tra le Istituzioni, gli esperti del pubblico e del privato e le buone pratiche dei settori produttivi italiani.

In particolare, ci si è soffermati sull’esigenza di inserire le tematiche Emergenze Clima, Energia, Superbonus e Direttiva Case Green all’interno di un piano sostenibile e messa in sicurezza della Nazione, partendo dalle fasce più bisognose – come Iacp e Comunità di Abitanti – per porre in essere politiche industriali a favore di Famiglie e Imprese che tengano conto delle peculiarità dell’Italia e dell’apporto valoriale dell’Immobiliare allargato all’Economia, 30 % del Pil.

Così Paolo Crisafi, Presidente Nazionale Remind ha introdotto i lavori e si è soffermato sull’importanza di un dialogo proattivo fra istituzioni nazionali, europee e internazionali al fine di risolvere le questioni legate all’efficientamento energetico all’interno di un unico piano di sviluppo sostenibile e di messa in sicurezza degli edifici, con particolare riguardo al patrimonio immobiliare Italiano: “Il patrimonio immobiliare-edilizio e infrastrutturale esistente sul territorio italiano ha una forte particolarità rispetto a quello europeo. Non sono presenti solo edifici storici vincolati (per i quali non è richiesto il vincolo della nuova direttiva europea sull’efficientamento energetico), ma anche una grande quantità di edifici con forte valore culturale che necessitano di un approccio che non può ne deve essere meramente collegato alla sola variabile energetica, per il cui miglioramento si potrebbero compromettere ulteriori aspetti e obiettivi, violando il principio del Dnsh (Do Not Significant Harm). In tali edifici difficilmente si riescono ad ottenere significativi miglioramenti energetici se non a scapito della perdita di importanti aspetti che rappresentano il patrimonio culturale della Nazione. Si pensi ad esempio ai tanti borghi storici e castelli o ai tanti edifici di culto, per i quali sono comunque possibili miglioramenti ambientali coerenti con la preservazione e tutela degli aspetti culturali.

Solo un equilibrio tra aspetti economici, energetico-ambientali e sociali permette di distinguersi da un ambientalismo ideologico e spesso dannoso, mantenendo al contempo perfetta coerenza con le indicazioni europee e internazionali e garantendo il raggiungimento degli obiettivi per il clima. Prosegue quindi l’azione della Task Force Remind cui partecipano esponenti del Parlamento, del Governo, delle Istituzioni Europee, Italiane e locali unitamente alle buone pratiche dei settori produttivi della Nazione; ciò al fine di approfondire e migliorare i testi normativi relativi all’immobiliare allargato – e tra questi il super bonus e la direttiva energetica per gli edifici – tenendo conto delle caratteristiche del nostro Paese, da un lato, e non legiferando su tematiche dettate dalle emergenze ma con un piano di messa in sicurezza e sviluppo sostenibile per l’Italia, in una visione di sistema, con politiche industriali di medio-lungo termine”.

L’iniziativa ha visto poi la partecipazione di autorevoli esponenti delle Istituzioni Governative e Parlamentari fra cui Lucia Albano, Sottosegretario dell’Economia e delle Finanze che ha fornito uno scenario economico sulle politiche dell’immobiliare allargato con particolare riferimento alla sostenibilità dichiarando: “Il patrimonio pubblico è una risorsa che ci appartiene e una ricchezza che ci circonda. La vera sfida è valorizzarlo. Sono almeno 297 miliardi in immobili e 28 miliardi in terreni; un patrimonio spesso datato, scarsamente efficiente a livello energetico ed esposto a rischio sismico e idrogeologico. Il Ministero dell’Economia – continua – anche attraverso l’Agenzia del Demanio ed Invimit ha messo in atto numerosi ed importanti progetti di valorizzazione e di rigenerazione urbana ad alto impatto sui territori, in chiave green e sostenibile, con criteri Esg, che evitano il consumo di nuovo suolo e hanno un effetto positivo sul Pil. Quest’azione, che vede il governo particolarmente impegnato, rappresenta un significativo volano di sviluppo economico, anche nella direzione del contenimento del debito pubblico. Fondamentale in quest’ottica momenti di ascolto e di confronto come questo organizzato da Remind insieme alle principali istituzioni Europee e Italiane unitamente alle buone pratiche dei settori produttivi della Nazione”.

La visione delle infrastrutture e delle mobilità come parte integrante dell’immobiliare allargato è stata offerta da Tullio Ferrante, Sottosegretario delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha dichiarato: “La Direttiva rientra nel pacchetto di proposte legislative denominato “Fit for 55”, finalizzato a raggiungere gli obiettivi di de-carbonizzazione individuati con il “Green Deal” dell’Unione Europea. Gli edifici contribuiscono infatti per il 40% all’energia consumata ed il 36% alle emissioni a effetto serra direttamente o indirettamente legate all’energia. L’elemento centrale della direttiva è l’introduzione di standard minimi di prestazione energetica per gli edifici, con obblighi di riqualificazione per migliorarne la classe energetica.

Nel corso del negoziato in Consiglio, l’Italia ha ottenuto importanti risultati rispetto alla proposta originaria della Commissione, che indicava soglie vincolanti per tutte le categorie di edifici e scadenze più ravvicinate. Durante il negoziato in trilogo tra Consiglio, Parlamento e Commissione che potrebbe protrarsi per tutto il 2023, il Governo si impegnerà a difendere la posizione dell’Italia che ha rappresentato la necessità di un approccio più pragmatico e graduale. Per quanto concerne il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nell’ambito della gestione di programmi riguardanti l’edilizia residenziale che prevedono interventi di nuova costruzione, recupero e acquisto volti anche ad assicurare un adeguato efficientamento energetico, di recente attuazione sono: il Piano nazionale complementare al PNRR “Sicuro, verde e sociale” e il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare. Non ultimo per importanza, un accenno al tema dell’”immobiliare allargato”. Tale concezione per cui si deve considerare non solo il luogo in cui le persone vivono, ma anche quei luoghi in cui le persone transitano e operano insieme alle forze produttive che ruotano intorno alla progettazione, produzione, gestione, manutenzione e rigenerazione degli immobili oltre che di infrastrutture e in generale sulle attività di investimento, valorizzazione e messa in sicurezza dei territori devono essere ascoltate tutte, l’Italia presenta un contesto differente rispetto a gran parte degli altri paesi europei, per cui sarà necessaria l’interlocuzione in occasioni come questa; per cui ringrazio il presidente Paolo Crisafi e tutti i partecipanti a questo think tank”.

Ha chiuso la parte istituzionale Vannia Gava, Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che ha offerto un focus sulle attività del Governo in tema di ambiente e sicurezza energetica: “Desidero ringraziare il Presidente Nazionale Remind Paolo Crisafi per l’invito a partecipare all’evento organizzato, purtroppo concomitanti impegni istituzionali me lo impediscono. Il tema che affrontate oggi sulle tematiche dell’Immobiliare allargato è di grande rilevanza per il nostro Paese. Lo sviluppo sostenibile e la messa in sicurezza dei territori e delle città non possono prescindere da un coordinamento con le normative europee, ed in particolare con la Direttiva sull’efficientamento energetico degli edifici per modificare la quale ci stiamo battendo, e più in generale con il PNRR. Come Governo siamo impegnati in un lavoro di grande attenzione al tema della transizione energetica ed ambientale, nella consapevolezza di affrontarla secondo le migliori pratiche a livello globale ma tenendo in considerazione le peculiarità dell’Italia. Si tratta di affermare una politica fondata sulla gradualità che sappia assicurare, ad un tempo, un ambiente più pulito ma anche un’economia più ricca, sviluppata, moderna. Si devono quindi offrire risposte complementari confrontandosi con le nuove tecnologie, ragionando in modo pragmatico e tenendo conto di tutti i fattori in una visione di sistema, come è caratteristica di Remind. Il processo di semplificazione delle procedure e la costante applicazione di innovative tecnologie nel solco della sostenibilità devono costituire positiva occasione di sviluppo per il Made in Italy. Lo stesso va detto a proposito dello sviluppo del nucleare di ultima generazione, che va valutato scevro dai pregiudizi di carattere meramente ideologico che lo hanno stigmatizzato in passato. Condivido la visione di un immobiliare allargato in una concezione che ricomprenda tutti gli aspetti socioeconomici, diretti e indiretti, legati al benessere delle persone nei luoghi dove vivono, operano e transitano. Questa visione è, infatti, la più adatta a leggere e declinare le soluzioni alle problematiche che stiamo affrontando anche nel settore energetico e ambientale. Il Governo ha chiara la necessità di una rigenerazione del patrimonio immobiliare italiano ma questa deve avvenire tutelando le esigenze nazionali, senza arretramenti. La traiettoria degli interventi deve osservare una tempistica ragionevole e prevedere risorse adeguate.
La Direttiva europea sulle “green house”, di cui abbiamo più volte discusso, deve essere adattata al contesto della nostra Nazione, che è diverso e peculiare rispetto al resto dell’Europa. La nostra Italia conserva e tutela un patrimonio storico, antico e prezioso: dobbiamo conservarlo al meglio per le future generazioni. Il PNRR deve perseguire con forza e decisione il suo cammino sulle basi concordate e saper interpretare le autentiche esigenze dei territori e delle comunità locali, ponendosi come volano di sviluppo. In tal senso, la sinergia con le forze produttive delle realtà professionali e imprenditoriali, tra cui ricordo proprio l’azione di coordinamento di Remind, rappresenta una qualificata testimonianza finalizzata ad una messa in sicurezza e ad uno sviluppo economico equilibrati rispetto alle esigenze energetico-ambientali, nella costante ricerca di buone pratiche. Il lavoro che abbiamo svolto sulle Comunità energetiche vuole andare in questa precisa direzione, incentivando la diffusione di autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Uno strumento coerente con l’obiettivo del nostro Governo di decarbonizzare e raggiungere una reale autonomia energetica. La ricchezza dell’Italia sono le sue comunità e il decreto CER le pone al centro di una strategia volta a produrre e consumare energia da fonti pulite, risparmiando sui costi delle bollette. Crediamo che le comunità energetiche si riveleranno una grande fonte di sviluppo economico sostenibile e di coesione sociale. Per quanto riguarda, infine, il Superbonus, vi è il massimo impegno sia a risolvere le distorsioni provocate dalla normativa che a rivedere il sistema degli incentivi, lavorando ad un piano organico che abbia una visione più complessiva. Tanto abbiamo fatto, tanto c’è ancora da fare”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Enquire now

Give us a call or fill in the form below and we will contact you. We endeavor to answer all inquiries within 24 hours on business days.