L’annuncio al think tank di Remind dedicato alla filiera immobiliare Le imprese europee saranno obbligate dal 2024 a comunicare i parametri Esg – L’Osservatore Romano

Una nuova direttiva europea obbligherà a partire dal 2024 50.000 grandi imprese del vecchio continente, comprese alcune piccole e medie imprese quotate in Borsa, a comunicare le informazioni non-finanziarie di tipo ambientale, sociale e di governance (i cosiddetti parametri Esg). A darne notizia è stato il direttore dell’Ufficio Italia del Parlamento europeo, Carlo Corazza, nel corso del think tank “House of Change – Remind per l’Italia”, che si è tenuto a Milano nei giorni scorsi, dedicato alle “Nuove Concezioni di Immobiliare allargato e di Cultura dell’Abitare per l’Italia”, promossa dal presidente Paolo Crisafi, al quale hanno partecipato rappresentanti del governo italiano, oltre che esponenti dei settori produttivi, accademici e tecnico-scientifici, uniti dal comune denominatore di mettere a servizio competenze e energie al fine di contribuire al bene comune. «Le buone pratiche dell’abitare sono oggetto di approfondimenti tra Parlamento Europeo e Remind specie per quanto attiene i temi della rigenerazione urbana, della blu e green economy, dello sviluppo, tutela e messa in sicurezza in chiave sostenibile dei territori, delle città, degli immobili e degli impianti», ha assicurato Corazza. «Nel pieno delle emergenze e di fronte alle pesanti ripercussioni sulla vita degli italiani è necessario agire per il nuovo rinascimento della nazione attraverso la collaborazione proattiva tra pubblico e privato — afferma Crisafi —.

È quanto mai necessario proporre esempi virtuosi di persone che, nonostante le difficoltà, rappresentino energie e valori positivi con il loro operato al servizio delle istituzioni, delle famiglie, delle imprese e più in generale delle persone». Al termine dell’incontro è stata diffusa una dichiarazione comune nella quale si afferma che il settore del cosiddetto “immobiliare allargato”, come ribadito dalle istituzioni che hanno partecipato all’incontro, costituisce il 30% del pil nazionale ed è quindi un prezioso volano della crescita economica. «L’”Immobiliare allargato — si legge ancora nel documento — è composto dalle migliori forze produttive commerciali, assicurative, previdenziali, sociali, sanitarie, economiche, finanziarie, sportive, turistiche, culturali, infrastrutturali e immobiliari della nazione. Questa stima potrebbe essere dunque ancora più ampia considerato che il dato non è rilevabile nella sua interezza. La filiera immobiliare si riferisce alla catena del valore dell’”Immobiliare allargato” e rappresenta la somma di tutte le arti, scienze, tecnologie e professioni insieme alle buone pratiche che questi esprimono nei diversi settori produttivi secondo la nuova “cultura dell’abitare”, che pone al centro la tutela del pianeta e il benessere delle persone negli spazi, luoghi, territori e paesaggi dove vivono e operano. Dotati di questa “bussola”, con questa priorità, proseguiremo il cammino per lo sviluppo e la cura della nostra Casa Comune».

 

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